Una celebre massima golfista recita che il golf è un gioco di opposti. Ciò significa che, per quanti sforzi possa fare la nostra razionalità nel tentativo di inquadrarne regole ed assiomi, esso si dimostra il più delle volte terribilmente contro intuitivo. Allo stesso tempo ciò testimonia l’esigenza di una guida qualificata che possa aiutarci nel nostro non semplicissimo percorso di crescita golfistica.

Se già un tempo questo carattere misterioso e fuori dai confini di una facile comprensione era oggetto di studio per molti golfisti, oggi l’utilizzo di strumenti moderni di analisi del volo della palla – quali ad esempio i launch monitor – ha evidenziato l’esistenza di realtaÌ ancor più complesse.

Se ad esempio un tempo era credenza comune che la pallina possedesse una direzione iniziale in stretta relazione con la traiettoria della testa del bastone nell’area d’impatto – e che un’eventuale curvatura della palla dipendesse dalla posizione della faccia del bastone al momento del contatto con il ferro – i dati estremamente più scientifici di cui siamo a disposizione oggi testimoniano una realtà in buona parte diversa. Lo stesso dicasi per le conseguenze date da un colpo non centrato perfettamente nello sweet-spot, per ciò che concerne il concetto di backspin o ancora, ad esempio, per i “misteri” che si celavano dietro al famigerato pull di lama.

Data la molteplicità di variabili e di situazioni che interessano la fisica di un colpo di golf è impossibile, in queste poche righe, esporre una disanima esaustiva sulle novità portate alla luce da strumenti altamente tecnologici quali il trackman ed il flightscope; allo stesso tempo, gli elenchi a seguire, possono però fornire un assaggio su alcune sostanziali differenze tra le vecchie e le nuove credenze sullo swing e la balistica dei colpi.
Ecco alcuni miti di lunga data da sfatare:

• La traiettoria della testa del bastone nell’area d’impatto influenza la direzione iniziale della pallina, mentre la posizione della faccia del ferro determina la sua successiva curvatura o effetto;

• La palla cade in corrispondenza diretta a dove punta la faccia del bastone al momento dell’impatto;

• Più l’angolo d’attacco è verticale e più si ottiene spin;

• In un ferro, una palla colpita verso la punta tende ad andare verso destra. Viceversa se colpita in prossimità del tacco.

Ed ecco alcune delle nuove realtà sul golf scientificamente comprovate:

• Per il risultato di un colpo l’influenza della traiettoria della testa del bastone nell’area di impatto è minima, conta molto di più la posizione della faccia del bastone al momento del contatto con la palla;

• La posizione della faccia del bastone ha un’influenza sulla direzione iniziale della palla che varia tra il 75% e l’85%;

• La curvatura nel volo di una pallina, rispetto alla sua traiettoria iniziale, dipende dalla differenza (in gradi) tra la traiettoria della testa del bastone e la posizione della faccia al momento dell’impatto;

• Lo spin della palla è sì determinato dall’angolo d’attacco, ma in concomitanza con altri fattori parimenti importanti (velocità, loft dinamico, etc.)

• Con traiettoria e posizione della faccia del bastone ortogonali al bersaglio al momento dell’impatto, ma colpendo la palla sulla punta, si produce un effetto laterale contrario che fa andare la pallina a sinistra dell’obiettivo (gear effect).

• Etc. etc. etc…