a cura di Stefano Ricchiuti

Chi ha familiarità con la psicologia dello sport conoscerà senz’altro il modello della “U” rovesciata di Yerkes e Dodson.

Si tratta di un modello teorico ben espresso da un grafico nel quale, sull’asse delle ascisse è posto il cosiddetto livello di arousal (stato di attivazione del sistema nervoso), e su quello delle ordinate la qualità della propria performance.


Come si può ben vedere dal grafico in esame se lo stato di attivazione è basso (noia, eccessivo rilassamento, apatia, etc.) la qualità della performance sarà di conseguenza abbastanza scadente.
Analogamente, se il livello di arousal è eccessivo (ansia, stress, tensione, iper-vigilanza, euforia, rabbia, etc.) i risultati che ne conseguiranno saranno anch’essi di bassa qualità.

Una buona via di mezzo – dove il golfista sia nel contempo pronto ma non teso, rilassato ma non distratto – costituisce invece l’ottima condizione per ottenere una performance di un certo livello.

Siate dunque sempre consci del vostro livello di attivazione durante una gara, e se esso risulta eccessivo fate tutto ciò che può indurvi un maggior rilassamento: training autogeno, meditazione, attività aerobica, o anche solo un maggior numero di gare, al fine di abituarvi alla competizione e ridurre la cosiddetta “ansia da prestazione”.

Nel caso opposto attivatevi invece un po’ prima della performance, dandovi degli stimoli nuovi, camminando velocemente o praticando con della musica energizzante.

Se riuscirete a collocarvi sul giusto livello di attivazione la qualità dei vostri gesti sarà certamente migliore, e la vostra mente sarà lucida e affilata come un coltello, garantendovi la miglior concentrazione possibile durante la gara!
Buon gioco a tutti!