La tecnica di gioco, la preparazione atletica, l’attitudine mentale sono esempi di aspetti legati al golf la cui combinazione risulta essere di fondamentale importanza per il miglioramento della performance e per il conseguimento dei propri obiettivi.
Tuttavia, a seconda della tipologia di allievo con la quale un maestro lavora, è estremamente importante mettere in primo piano quali sono gli aspetti principali e prioritari sui quali lavorare rispetto a quelli che, ad esempio, possono esser messi temporaneamente da parte.
Un giocatore juniores, una lady, un senior, un giocatore alto di handicap o uno basso – che magari ha ottimizzato già da tempo la parte tecnica del suo gioco – non possono ricevere il medesimo trattamento e lavorare su aspetti standardizzati.
Ecco perché, parlando del gioco delle ladies, esistono aspetti del gioco che meritano più attenzione rispetto ad altri.
Negli ultimi anni è pacifico che, per chiunque conosca da un po’ di tempo questo sport, si sia assistito sia ad un miglioramento nella costruzione dei bastoni (prevalentemente nei legni), sia ad un progressivo allungamento dei percorsi di gioco. Tuttavia, se l’allungamento delle buche è un fatto oggettivo che non richiede eccessive considerazioni, ciò non è altrettanto vero per ciò che riguarda la proporzionalità diretta tra un miglioramento di tipo tecnologico in un bastone, e la nostra effettiva capacità di tirare più lungo.
Certamente oggi è meno penalizzante non colpire la pallina perfettamente in centro alla faccia del bastone ma, allo stesso tempo, se la velocità dello swing rimane bassa, qualunque tipo di bastone “iper-tecnico” non ha la possibilità di far valorizzare le caratteristiche maggiormente performanti con le quali è stato costruito.
Uno studio di qualche anno fa ha dimostrato che, negli ultimi trent’anni, il dilettante medio ha guadagnato solamente poco più di un metro di lunghezza grazie all’utilizzo dei bastoni all’ultima moda. Ciò non è risultato invece vero per i giocatori del Tour tanto che, Ernie Els, dichiarò di aver aggiunto ben 40 metri al suo drive rispetto ai tempi in cui era costretto a giocare con il classico driver in metal wood. In sostanza: i campi sono più lunghi, l’attrezzatura è migliorata ed è possibile tirare più forte, ma solo chi produce una certa velocità di swing può trarre i benefici derivanti dal punto precedente.
Ed eccoci dunque tornati a parlare di quale sia l’aspetto più importante per le giocatrici di golf. Se è vero che generalmente le golfiste possiedono una buona flessibilità ed una buona mobilità, e se è altrettanto vero che esse hanno la medesima capacità di apprendere la tecnica di gioco al pari dei loro compagni maschi, risulta essere altrettanto vero che in esse l’aspetto più carente sia quello legato ad una minore forza fisica (al contrario degli uomini nei quali di solito si riscontra invece una scarsa flessibilità).
In questo senso tutto ciò che contribuisce a velocizzare la velocità del bastone risulta essere opportuno se non addirittura auspicabile: la consapevolezza di tale necessità, una sufficiente preparazione atletica atta alla scopo e, soprattutto, un lavoro tecnico basato su quegli aspetti che possono aumentare la distanza dei colpi.
In tal senso sarà dunque utile, in relazione agli errori che più comunemente abbiano riscontrato verificarsi nelle ladies, focalizzarsi su parametri legati ad esempio ad un efficace utilizzo del SISTEMA DELLE LEVE (rotazione completa del corpo, utilizzo corretto delle braccia, caricamento attivo dei polsi), ad una sufficiente LUNGHEZZA DELL’ARCO DELLO SWING (la quantità di “strada” che percorre il bastone durante lo swing), ad un buona AMPIEZZA DELL’ARCO DELLO SWING (la distanza tra le mani ed il petto) e ad un corretto EQUILIBRIO DINAMICO (capacità di trasferire il peso in maniera corretta per generare velocità).
Buon gioco a tutte e al prossimo articolo di tecnica!