a cura di Stefano Ricchiuti

“Quando insegno, non dico la parola mai e non dico non, se posso evitarlo […] cerco di dire ogni cosa in maniera costruttiva e positiva infatti, quando state facendo un colpo di golf, un pensiero negativo è solo veleno.” Così affermava Harvey Penick, il grande maestro di golf statunitense scomparso nel 1995 all’età di novantun’anni.

Aldilà di quello che potrebbe sembrare all’apparenza un consiglio retorico e banale, il pensare positivamente nel golf è di fondamentale importanza. L’uso di termini quali non, mai, impossibile e simili, costituisce infatti una sorta di calamita che catalizza il focus dei giocatori verso un esito negativo. In prossimità di un colpo al green, ad esempio, dove siano presenti a difesa del green un paio di bunkers ed un laghetto, il pensare di non mandare la palla in acqua o in bunker è quanto di più sbagliato un golfista possa fare. La mente del giocatore infatti, che non segue strutture grammaticali ma che si avvale più che altro di immagini e suoni, riprodurrà dentro di sé proprio ciò che noi stiamo cercando con tanta attenzione di evitare, by-passando il termine non che per lei è solo una convenzione linguistica e niente di più. Meglio di me lo può spiegare Vivien Saunder, autrice del mirabile testo “Il Golf e la Mente”: “Se dite a voi stessi: <Quello che non devo fare è uno slice>, l’immagine visiva nel vostro cervello è quella di uno slice. In altre parole, vi rappresentate visivamente la stessa cosa, sia che diciate a voi stessi di fare che di non fare slice. Quel che succede in realtà è che l’immagine dello slice che state evocando – esattamente quello che voi non vorreste che avvenisse – agisce come una forma di messaggio alla vostra mente ed ai vostri muscoli ed incoraggia perciò proprio il maledetto slice che volevate evitare.”

Questo tipo di forma mentis è quanto più di deleterio possiate avere per fornire una buona prestazione sul percorso. La vostra attenzione dovrebbe essere infatti indirizzata verso ciò che state cercando di conseguire, e non verso ciò che temete di sbagliare. A tal proposito vorrei proporvi un’ulteriore citazione, quella relativa ad una memorabile frase di Jack Nicklaus che, a mio parere, condensa dentro di sé tutto il nocciolo della questione, fornendo un modello di attitudine mentale sia in termini di immagini che di assertività: “Non tiro mai un colpo senza averlo prima ben visualizzato nella mia mente. Prima di tutto, vedo dove voglio mandare la palla. Poi vedo la palla che ci va, la sua traiettoria e il suo atterraggio. L’immagine successiva sono io che prendo lo slancio che trasformerà le immagini precedenti in realtà.” Nessuno spazio per ostacoli quindi, drammi ed errori dello swing, ma solo una lucida ed attenta concentrazione sull’obiettivo che si vuole raggiungere.

Se siete dunque tra coloro che sino ad oggi hanno utilizzato involontariamente frasi del tipo: “Mai sbagliare un putt da un metro!”, “Non devo più fare il mio solito errore”, “In questa buca ho paura dell’acqua sulla destra” e simili, sappiate che questo genere di frasi, e questo tipo di attitudine, stanno in parte rallentando quelli che sono il vostro attuale progresso ed evoluzione nel golf.